Prosegue per tutto il periodo estivo l’intervento paesaggistico di Fiorella Bologna nel contesto di “Donne inquiete. Geografia e identità 01”

UNA NUOVA ESPERIENZA DI CONTAMINAZIONE TRA NATURA E ARTE

Prosegue al Civico Orto Botanico di Trieste una nuova esperienza di contaminazione tra natura e arte nel contesto di “Donne Inquiete. Geografia e Identità 01” con l’ artista ligure Fiorella Bologna che partecipa con un intervento paesaggistico lungo il sentiero in collina, in vicinanza delle serre.
L’obiettivo di “Geografia e Identità 01 “ è di creare un rapporto vivace tra i siti espositivi prescelti e le opere, spesso realizzate appositamente per l’occasione, che costituiscono degli interventi freschi e sorprendenti nello scenario della diversità. Ridisegnare un sito esistente con lo spirito del presente, all’insegna di una dialettica tra tradizione locale e avanguardia, senza rinunciare mai all’impronta individuale della propria origine e della propria memoria, questo è l’approccio intelligente di Fiorella Bologna quando propone il suo nuovo lavoro site-specific che porta un titolo programmatico :

Se una pietra grande lascia un segno profondo, tante piccole pietre formano un muro che ti sorregge

Il tema ruota attorno alla lettura del suo territorio d’origine, conducendo fino al muretto di pietra a secco che da secoli scolpisce il paesaggio della Liguria. L’artista trasferisce questo elemento architettonico in dimensione artistica tramite una installazione composta di due fotografie monumentali, stampate su metallo e collocate sotto un albero d’ulivo. Il rimando didascalico di primo impatto viene superato dall’intervento concettuale dell’artista la cui mano traccia una frase sulle immagini stampate, quella frase in color rosso che ha dato il titolo all’opera. Anche in questo caso, come già in lavori paesaggistici precedenti, la sua cifra si amalgama dalla memoria storica della regione in cui è nata e dall’universo della poesia da dove attinge delle eredità profonde e inattese..Su livello materiale l’installazione si confronta con il tessuto vegetale preesistente dell’Orto Botanico, con la qualità specifica del sito che l’accoglie ed è un esempio di maturazione del rapporto tra uomo e natura.

Realizzazione dell’evento, patrocinato dal Comune di Trieste e dalla Provincia di Trieste, dalla Camera di Commercio di Trieste, dalla Consulta Femminile, dalla Commissione Provinciale delle Pari Opportunità, dalla Casa Internazionale delle Donne di Trieste e da Cento Stazioni del Gruppo Ferrovie dello Stato, è resa possibile grazie alla collaborazione dei Civici Musei Scientifici di Trieste. Il progetto è curato da Beth Vermeer e coordinato da Design of the Universe.
Donne Inquiete. Geografia e Identità 01 è l’esempio di una collaborazione e di una sinergia riuscita tra amministrazioni pubbliche, enti privati, sponsor locali, volontari di svariate provenienze, ed alcuni esperti tra architetti, curatori, critici e gli artisti stessi. Tutti in maniera unanime hanno voluto la realizzazione di questo progetto, al costo di sacrifici personali, per un unico obiettivo: di manifestare l’integrità etica che ribadisce il ruolo dell’uomo, non solo dell’artista, quando difende i valori più grandi che sente determinanti per il presente.

www.design-of-the-universe.com
www.laverna.net
www.segnoperenne.it

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